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T O P I C R E V I E W
n/a
Posted - 26 December 2008 : 00:17:41 Ho letto con molto interesse il messaggio natalizio indirizzato al popolo di Dio dal Metropolita Antonio cogliendone il punto fondante nell’Amore. L’Amore, il Logos che si fa carne per dirci: “Io, Dio vi amo tanto, alla follia, che mando il Figlio mio per la vostra salvezza. Io non sono un Dio atarassico, Io sono il Dio che ama”. … Dio, infatti, ha tanto amato il mondo, che ha dato il Figlio suo Unigenito affinchè chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna … E il Figlio accetta per amore del Padre e degli uomini di realizzare quest’ amorevole, “folle” sogno facendosi obbediente “…sino alla morte, alla morte di croce …”. Se noi uomini conoscessimo il dono di Dio! Amare è donazione di se, senza se e senza ma, è sapere sgombrare il cuore, l’anima dall’io dell’egoismo, dell’edonismo per far posto all’altro che è immagine di Lui, l’Amore. Amare è avere la capacità di riscaldare il cuore dell’uomo. Amare è la capacità di saper ascoltare l’altro. Amare è farsi dono di se all’altro. Amare è anche saper donare un sorriso agli afflitti anche nel momento in cui sei tu l’afflitto. Amare è sapere farsi piccoli per far si che l’altro cresca. Amare è … a ognuno di noi riempire i punti sospensivi, con i nostri limiti, i nostri errori, le nostre cadute, Lui sa che siamo “creature”. Utopia? No, non lo è perché Lui ha creduto nell’uomo, crede e crederà nella sua creatura amandola sino alla morte. Come? Crede e crederà, si con la memoria dell’Eucaristia. Dio, infatti, si è fatto uomo per comprendere, col suo essersi fatto uomo, la nostra creaturalità. Egli che è Dio, ha sofferto, soffre e soffrirà per la nostra salvezza. Sarebbe opportuno riflettere se qualche chiodo l’abbiamo conficcato e lo conficchiamo anche noi sulla Croce dell’Amore. Quanto siamo piccoli o mio Dio, Tu che per amore hai scelto la via della Croce per dirci che grazie all’Amore tutto possiamo sopportare. In questo periodo di festività natalizie fermiamoci un attimo per non essere abbagliati dello scintillio della policromia delle luci delle strade e dei negozi, dall’ossessione del regalo a tutti i costi, dall’opulenza dei pranzi luculliani, cerchiamo di scoprire dentro noi stessi chi siamo, dove siamo, cosa vogliamo essere: se uomini (?) dominati dall’io e dall’avere o se uomini d’amore che si nutrono dell’Amore così da cantare con il salmista … Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a Te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?