Monsignor Antonio La saluto e La ringrazio per la bellissima enciclica che ci ha donato. L'ho letta con estremo interesse e con reale partecipazione. Credo che la chiesa intera stia attraversando momenti bui e difficili ma"amor omnia vincit". Questo é il mio motto e ne sono sempre più convinta. Desideravo, se potesse farlo, risolvere un mio piccolo dubbio:il sesto comandamento recita:"non commettere atti impuri". Io, come tanti, mi sono sempre domandata cosa volesse dire con esattezza questo precetto. Francamente,la risposta che mi(ci)é stata sempre data, é "non avere alcuna condotta sessuale al di fuori del sacramento del matrimonio". Mi sovviene però un dubbio. Nel decalogo però leggo diversamente:Esodo 20,2-17 e Deuteronomio 5,6-21 recita"non commettere adulterio". Mi sembra sinceramente di cogliere, da ignorante in materia, dei significati divergenti. Atti impuri può ricomprendere qualsiasi cosa, mentre adulterio é un termine più circoscritto. Vorrei capire queste differenze e soprattutto, dove nasce la prescrizione cristiana della sessualità vista solamente come un atto da compiere all'interno del sacramento matrimoniale. La ringrazio anticipatamente e Le mando un affettuoso abbraccio. |